Sepoltura dei feti, bimbo nato morto, come fare
Perché offriamo informazioni
Il nostro sito Nunzio Trinca Funeral, fornisce aiuto a coloro che affrontano la morte di un bambino a causa di aborto spontaneo, parto prematuro o morte neonatale.
Il nostro obiettivo è sostenere la famiglia nel momento del lutto, riconoscere la dignità del bambino e aiutare a chiudere la famiglia.
Il Regolamento di polizia mortuaria
Nel DPR 285/90 (Regolamento di polizia mortuaria) all’art. 7 si stabiliscono i criteri per la sepoltura di chi muore alla nascita o prima di nascere. Per i feti nati vivi a qualunque epoca gestazionale e subito deceduti o nati morti da gravidanze che abbiano superato le 28 settimane di gestazione va fatta la registrazione all’anagrafe. Riguardo alla sepoltura vengono considerati al pari di chi muore a qualunque età dopo la nascita.
I feti nati morti in età gestazionale compresa tra le 20 e le 28 settimane vengono definiti “prodotti abortivi”. La sepoltura è obbligatoria in analogia alle parti anatomiche riconoscibili. I genitori hanno 24 ore di tempo per occuparsene personalmente, trascorse le quali la sepoltura avviene a carico della struttura ospedaliera in accordo col Comune. Il permesso di trasporto e sepoltura è rilasciato non dal Comune ma dall’unità sanitaria locale.
Infine embrioni e feti umani deceduti prima di 20 settimane di gestazione vengono definiti dalla legge “prodotti del concepimento”. I parenti (non è specificato il grado, quindi non solo i genitori) o chi per essi hanno 24 ore di tempo per scegliere di occuparsi della sepoltura trascorse le quali si entra in un campo non chiaramente normato.
E’ in base alle definizioni contenute nel dpr 285/90 che gli ospedali definiscono “prodotto abortivo di nome cognome della madre” piuttosto che “Prodotto del concepimento di nome cognome della madre”.
Tale dicitura viene poi spesso riportata nei registri cimiteriali e talvolta sulle lapidi con grande indignazione dei genitori. Questi vorrebbero scrivere il nome che avrebbero voluto dare al proprio figlio ma tale concessione è fortemente osteggiata dai cimiteri pur non essendo vietata da alcuna norma.
Una circolare del Ministero della Sanità del 1988 ricorda come ne sia vietato lo smaltimento attraverso la rete fognante, pur ritenendo legittimo lo smaltimento fra i rifiuti speciali, ritiene violi i principi dell’etica comune. Indica quindi che la sepoltura debba avvenire in ogni caso, anche in assenza della richiesta dei genitori.
Così, trascorse le 24 ore riservate all’azione dei parenti, la struttura sanitaria in cui giace la salma deve scegliere cosa farne: gettarla fra i rifiuti speciali che verranno poi inceneriti o trasformati in combustibile solido come indicano recenti norme europee, oppure destinarli alla sepoltura a proprio carico o in accordo con associazioni del terzo settore.
La scelta prevalente porta a gettarli fra i rifiuti, non per legge ma solo in analogia a quanto previsto per le parti anatomiche non riconoscibili.
Un bambino nato morto ha bisogno di un funerale?
Sì, il NSW ha l’obbligo legislativo di tenere un funerale per un bambino nato a o più di 20 settimane di gestazione. A seconda di dove è nato il bambino, il servizio può essere tenuto in ospedale o organizzato un funerale privato. Il funerale può essere un funerale di sepoltura o cremazione. Può essere un funerale tranquillo e privato o riunito con altri. Dipende interamente da te.
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